IDROMAN 2010 (Report)
- Dettagli
- Ultima modifica: Lunedì, 17 Marzo 2014 13:42
- Visite: 3118
"Alive in Hell" (Sopravvissuti all'Inferno) recitava il sottotitolo dell'IRONMAN 70.3 tenutosi a Idro (BS), domenica 27 giugno 2010.
Evento storico del triathlon internazionale, il c.d. IDROMAN non si svolgeva dal 2002 ed è stato riproposto quest'anno con il palese intento di "provocare dolore" ai partecipanti.
Il GOLDEN TRIATHLON è presente con 3 atleti: l'Ironman Francesco Santamaria, Giovanni Bavutti e l'esordiente "rosa" Ana Tollumi (già atleta di valore nell'endurance, ma qui triathleta per la prima volta). La Tollumi ha così dimostrato un coraggio abnorme, esordendo nelle multidiscipline su una distanza così lunga e di livello fisico così estremo.
Ore 9.00. Il meteo è ottimo e la temperatura dell'Idro rende la muta facoltativa. Partenza dalle limpide acque del lago per i circa 350 atleti; 1900 m di nuoto, divisi in 2 giri intervallati da una breve "corsa in passerella" tra il pubblico.
Esce Bavutti in 34'19" (Personal Best per lui), poi Santamaria, poi la Tollumi.
C'è affanno nei polmoni, ma ora arriva la parte più ardua: frazione bici divisa in 2 giri (tot. 90 km), con dislivello positivo di 2000 m. Bavutti in testa nel GOLDEN, seguito da Santamaria e Tollumi; alla fine del primo giro, c'è la rimonta stellare di Santamaria, che passa avanti sfoggiando un sorriso inconcepibile e invidiato da tutti. Qualche caduta nelle discese (velocissime, tortuose e tecniche). Molti i ritiri, prima di iniziare il secondo giro bici. Bavutti soffre e deve "lasciarsi sopravvivere", arrampicandosi anche a zig-zag a 6-7 km/h, visto l'elevato peso corporeo e una scelta troppo "ottimistica" del pacco pignoni. Sempre in piedi sui pedali.
L'ultima discesa finalmente arriva: il cuore si fa più leggero, i quadricipiti riassorbono un po' di lattato e si approda in zona cambio per la frazione RUN: mezzamaratona (21 km) di saliscendi spacca-gambe sul pittoresco lungolago, in un'atmosfera rovente e afosa. Santamaria è in testa per il GOLDEN, però ha forzato troppo in sella: esaurisce le energie, rallenta, cammina, poi deve ritirarsi per crampi. Le gambe di Bavutti, invece, cantano in coro Fratelli d'Italia, tengono e aumentano il ritmo, scalando posizioni. La Tollumi inizia a soffrire, ma è decisa a giocare duro. Ana taglierà infatti al traguardo ma, sfortunatamente, per una "imprecisione di percorso" commessa in buona fede nella frazione bici, non avrà accesso alla classifica. Giovanni, grazie alla buona prestazione nella corsa (1h37'14", Personal Best su IRONMAN 70.3), conclude - poco Alive e molto In Hell - in 6h02'03", 81° assoluto e 16° di categoria, in una gara che da oggi è il nuovo standard de facto di "difficoltà" su questa distanza.